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Creati a immagine di Dio che è Amore

Scritto da Don Flavio Ferraro Lunedì 23 Dicembre 2013

Chi può spiegare perché una persona debba essere amata da un’altra? L’amicizia è un dono gratuito e nessuno può costringere un altro ad amarlo. Così grande è la nostra sete di amore e smisurata la nostra incapacità di garantirlo, che le industrie hanno realizzato grandi fortune cercando di persuadere la gente che un determinato dentifricio o deodorante o profumo o indumento o automobile farà certamente innamorare... Ma nonostante il successo di queste pubblicità, nel profondo del nostro cuore noi sappiamo che l’amore non si può né forzare ne comprare. Perciò un senso grandissimo di gioia, meraviglia e gratitudine ci riempie il cuore, quando scopriamo di essere amati. Perché qualcuno deve amarmi?  Il mistero dell’amore esige totale donazione. Uno non può dire: "Ti amo fino a quando dura il danaro, oppure fino a quando trovo piacere in te". Né può dire: "ti amerò per cinque, dieci anni". E neppure: "Ti amo, se vai d’accordo con me". Tutte queste condizioni e limitazioni dicono chiaramente che il presunto "innamorato" sta cercando soltanto il suo tornaconto e non il bene della persona amata. Questo non è amore. E tuttavia non c’è niente in noi che ci consenta di dichiarare ad alcuno: "Tu devi amarmi con tutto il tuo cuore, fino a dar la tua vita per me". L’amore esige un impegno totale, e fino alla morte. Dio soltanto può richiedere dall’uomo questo totale impegno. È il mistero più profondo della vita e dell’amore, che Dio ci attiri a sé chiamandoci ad amarci l’un l’altro.

Il matrimonio fu il sacramento primordiale che unì Adamo ed Eva tra loro e con Dio. Essi furono creati ad immagine di Dio, che è Amore. Il peccato distrusse l’unità originale degli uomini tra loro e con Dio. Quando non c’è amore nel mondo, quando ciascuno mira soltanto al proprio vantaggio, il mondo non riflette più chiaramente l’amore di Dio. Alcuni scioccamente pensano che Dio non c’è, perché permette al male di esistere. Il male è dovuto alla perversa volontà delle creature. Proprio perché Dio prende sul serio la libertà degli uomini, non fa scomparire le conseguenze delle loro decisioni. Se l’amore contiene la forza di aiutare gli altri, il rifiuto dell’amore li danneggia. Ecco perché ci tocca vivere in un mondo così profondamente segnato dal peccato. Noi siamo legati agli altri sia per il bene che per il male. Il dono della vita da parte dei nostri genitori comporta pure la nostra esistenza in una comunità umana peccatrice. Sarebbe un figlio molto egoista colui che rinnegasse i propri genitori per qualche disonore o danneggiamento che gli avessero arrecato. L’amore porta a condividere la vita e la sorte di un’altra persona; rifiutare questo sarebbe rifiutare l’amore e ripetere il peccato di Adamo.  Nel nostro stato di confusione e di peccato, per cui siamo tanto inclini a biasimare gli altri per i nostri errori (i genitori, l’educazione, l’ambiente, ecc.) invece di riconoscere la nostra responsabilità, Dio non ci ha abbandonati. Nella sua morte e risurrezione, Gesù ci ha dato il segno invincibile che l’amore è reale ed è più forte della morte. Nel suo amore per i peccatori, Egli si è donato completamente. Come Dio, come uno che sorpassa la nostra esperienza di amore frantumato e di peccato, Egli era l’unico che poteva darci l’assoluta sicurezza che l’amore è reale. Con la nostra corrispondenza al suo amore noi ci uniamo a Dio, partecipando alla sua vita di amore, e così formiamo il Corpo di Cristo, la Chiesa.

Auguro di cuore a tutte le famiglie della Parrocchia di vivere nell’Amore per crescere nell’unità e nella fedeltà.

L'arte e le Chiese